fbpx

Vuoi aprire un autolavaggio?

Pensiamo a tutto noi!

 

 > Novità Aquarama  > News di settore  > Incentivi fiscali e l’industria 4.0 negli impianti di autolavaggio, la nuova legge di bilancio 2023

Incentivi fiscali e l’industria 4.0 negli impianti di autolavaggio, la nuova legge di bilancio 2023

Le iniziative del Governo per rilanciare l’economia del Paese continuano senza sosta. A tal proposito, con la nuova Legge di Bilancio è arrivata la riconferma delle agevolazioni rivolte agli investimenti per le macchine e le attrezzature industriali.

Il Bonus Sud, ecco di cosa si tratta

Tra le novità per il Mezzogiorno previste dalla Legge di Bilancio 2023 trova spazio anche la conferma del credito di imposta per l’acquisto beni strumentali. Il Bonus Sud consiste in un’agevolazione concessa alle imprese che comprano beni strumentali nuovi per le strutture produttive della Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise. Un’agevolazione riconosciuta come credito di imposta per un valore che arriva anche al 45% dei costi sostenuti. L’entità del bonus varia in base alle caratteristiche delle aziende coinvolte e del luogo di ubicazione delle strutture produttive.

Quali sono le agevolazioni

Il Bonu Sud spetta quindi alle piccole, medie e grandi aziende che comprano nuovi beni strumentali da destinare a strutture produttive ubicate nelle regioni di cui sopra. Per le regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia l’agevolazione ammonta:

-per le piccole imprese al 45%;
-per le medie imprese al 35%
-per le grandi imprese al 25%.

Per il Molise invece:

-per i beni strumentali acquisiti entro la fine del 2021 il credito di imposta per le piccole imprese è pari al 30%, per le medie imprese al 20% e per le grandi imprese al 10%;
-per i beni strumentali acquisiti nel biennio 2022-2023 le percentuali sono per le piccole imprese pari al 45%, per le medie imprese al 35% e per le grandi imprese al 25%.
Per l’Abruzzo, infine, le percentuali del credito di imposta calano per le piccole imprese al 30%, per le medie imprese al 20% e per le grandi imprese al 10%.

I beni ammessi all’agevolazione

-gli impianti, i macchinari e le attrezzature destinati allo sviluppo di uno stabilimento nuovo, all’ampliamento di uno già esistente o un cambiamento significativo dei processi produttivi degli stabilimenti esistenti;

-i beni caratterizzati dalla strumentalità, cioè dall’impiego duraturo e rivolti alla produzione aziendale.

Sono in via di definizione le regole per aderire al Bonus Sud 2023.

Per beneficiare invece dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2022, le imprese interessate devono produrre domanda all’Agenzia delle Entrate attraverso una specifica comunicazione. Nell’istanza vanno riportate con precisione le informazioni relative agli investimenti per i quali si richiede l’autorizzazione a fruire del credito di imposta. Per il 2022 la comunicazione può essere presentata all’Agenzia delle Entrate direttamente dai contribuenti, attraverso una società del gruppo o attraverso gli intermediari (CAF, associazioni, professionisti).

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Parimenti la nuova Legge di Bilancio ha confermato il Bonus 4.0, rivolto a incentivare e supportare le aziende che investono in nuovi beni, immateriali e materiali, funzionali alla trasformazione digitale e tecnologica dei processi produttivi. Per le imprese ubicate in Italia, a particolari condizioni, viene riconosciuto un credito di imposta.

Dal 2023 al 2025 per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (Legge n. 232/2016 Allegato A):
-20% dei costi per la quota di investimenti sino a 2,5 mln;
-10% dei costi per la quota di investimenti oltre i 2,5 mln e sino al limite di spese totali ammissibili pari a 10 mln;
-5% dei costi per la quota di investimenti tra i 10 mln e sino al limite di spese totali ammissibili pari a 20 mln;
-5% dei costi per la quota di investimenti maggiore a 10 mln sino al limite massimo di spese totali ammissibili pari a 50 mln degli investimenti compresi nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, destinati allo sviluppo di obiettivi di transizione.

I crediti di imposta vengono riconosciuti per gli investimenti fatti entro il 30 giugno 2026, a patto che entro il termine del 31 dicembre 2025 i relativi ordini risultino regolarmente accettati dai venditori e siano avvenuti i pagamenti di acconto pari almeno al 20% dei costi di acquisizione.
Per i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati (Legge 232/2016 Allegato B):
-20% dei costi nel limite massimo delle spese ammissibili pari a 1 mln per il 2023;
-15% dei costi nel limite massimo delle spese ammissibili pari a 1 mln per il 2024;
-10% dei costi nel limite massimo delle spese ammissibili pari a 1 mln per il 2025.

I crediti d’imposta sono riconosciuti per gli investimenti fatti sino al 30 giugno dell’anno seguente, a patto che entro il termine del 31 dicembre dell’anno in corso gli ordini risultino accettati dai venditori e siano avvenuti i pagamenti di acconti pari almeno al 20% dei costi di acquisizione.

Il Bonus 4.0 è rivolto a ogni impresa ubicata nel nostro Paese, indipendentemente dall’ambito di appartenenza, dal regime contabile, dalla grandezza o dalla natura giuridica. Escluse dal beneficio le aziende in stato di fallimento, in liquidazione volontaria o coatta amministrativa e le aziende colpite da sanzioni interdittive (art. 9, c. 2, del Decreto Legislativo n. 231/2001). La fruizione del credito d’imposta è vincolata al rispetto delle norme in materia di sicurezza e al rispetto degli obblighi contributivi.

Per i beni definiti tecnologicamente avanzati immateriali e materiali, le aziende interessate hanno il dovere di presentare le perizie asseverate rilasciate da periti industriali o ingegneri oppure i documenti di conformità rilasciati da enti di certificazione accreditati, dai quali risultino le caratteristiche tecniche dei beni. Per quei beni i cui costi unitari non superano i 300mila euro bastano le dichiarazioni rese dai legali rappresentanti.

Nuova Sabatini 2023: cos’è, domanda e come funziona

La Nuova Sabatini è un’altra forma agevolativa prevista dal Governo italiano, una misura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che si pone come finalità quella di semplificare l’accesso al credito da parte delle imprese e di aumentare la competitività dei sistemi produttivi.

La misura supporta gli investimenti per comprare o anche acquisire in leasing attrezzature, impianti, macchinari, tecnologie digitali, software e hardware. Sono ammessi all’agevolazione tutti gli ambiti produttivi, compresi pesca e agricoltura, eccezion fatta per il campo delle attività assicurative e finanziarie.

Sono ammessi alla misura i nuovi beni destinati alle immobilizzazioni materiali per macchinari e impianti, attrezzature commerciali e industriali. Non sono invece ammessi i costi relativi a fabbricati e terreni e a beni rigenerati o usati. Inoltre, gli investimenti devono essere caratterizzati dai requisiti seguenti:
-funzionale autonomia del bene;
-correlazione del bene interessato con l’attività di produzione effettuata dall’azienda.

Le agevolazioni sono costituite da concessioni da parte istituti bancari e intermediari finanziari, aderenti a un’apposita convenzione, di finanziamenti alle PMI a sostegno degli investimenti stabiliti dalla Nuova Sabatini, nonché di contributi del Ministero in rapporto agli interessi sui finanziamenti predetti.

Gli investimenti possono anche essere completamente coperti dai finanziamenti bancari. I finanziamenti previsti dalla misura devono essere:
-di una durata non maggiore ai cinque anni;
-di importo tra i 20mila e i 4mln di euro;
-completamente impiegati a copertura dei costi ammissibili.

Il contributo del Ministero viene concesso in rapporto agli interessi calcolati, convenzionalmente, su finanziamenti di 5 anni, a tassi d’interesse annui:
-per gli ordinari investimenti pari al 2,75%;
-per gli investimenti 4.0 pari al 3,575%;
per gli investimenti green pari al 3,575%.

Per beneficiare della misura le micro, piccole e medie imprese interessate, regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, devono presentare all’intermediario finanziario o alla banca, insieme all’istanza di finanziamento, la richiesta per accedere al contributo ministeriale, dichiarando il rispetto dei requisiti e degli investimenti previsti dalla norma.

L’intermediario finanziario/banca controlla la regolarità della documentazione inoltrata dall’impresa e, secondo le richieste pervenute, invia al Ministero le domande di prenotazione del contributo. Una volta acquisita la conferma della disponibilità delle risorse finanziarie da parte del Ministero, l’intermediario finanziario/banca ha la facoltà di erogare i finanziamenti alle imprese attraverso l’impiego della provvista della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.

WhatsApp chat

Vuoi aprire un autolavaggio?

Pensiamo a tutto noi!